Personale

Quello che gli occhi non vedono

Nelle bambine è ravvisabile il mistero della "verita" che giace al fondo”: la verità di potenzialità esistenziali realizzate o perdute. È in quella età anagrafica e psicologica al tempo stesso, l’età dell’infanzia, che l’autrice ritrova le proprie radici e la “propria” verità. Ognuno di noi difronte a queste bambine può declinare questa “verità”. Ed è in questo il senso profondo dell’atto artistico: offrire una mediazione estetica al vissuto quotidiano, una mediazione estetica che, nella sua unicità, si rende condivisibile, si offre come un dono a chi le si pone difronte. "
Graziella Buzzi

Allestimento a cura di La primastanza